I 3 migliori libri di Agustina Bazterrica

In sintonia generazionale con il connazionale Samantha Schweblin, Quella di Agustina Bazterrica è una narrazione suggestiva che può attingere a innumerevoli risorse e ambientazioni. Il fine giustifica sempre la diversità di mezzi, risorse e discorsi. Perché in questa ricchezza di alternative l'ingegno si dimostra e il lettore disposto ad argomenti mai piatti, sempre traboccanti di alternative, rimane piacevolmente sorpreso.

Una fine (non la fine di ogni libro) che ama il tocco esistenziale, quella patina che la buona letteratura assume come un'idea brillante e remota, con un approccio squisito, sovraesposto alle circostanze dei personaggi presentati. Distopie o colpi di scena insospettabili che spaziano dall'esterno, più vicino al tatto, all'olfatto, alla vista di un mondo in trasformazione che costringe alla mutazione parallela di pelle e anima. Adattarsi o morire. Sopravvivere per raccontare la storia...

Approcci distopici e fantasie oscure a volte, sempre con un punto trascendentale. Una bibliografia realizzata a Bazterrica per assaporare quella raffinatezza della letteratura con più intenzione ed esposizione più sapiente di quella che è la condizione umana. Perché posti sulla corda o davanti all'abisso, i suoi personaggi si confrontano con l'essenza ultima dell'essere.

I 3 migliori romanzi consigliati di Agustina Bazterrica

cadavere squisito

Parlare di un virus che finisce per diffondersi tra gli esseri umani non è più una trama di fantasia agghiacciante, ma piuttosto la sensazione che la distopia potrebbe essere qui per restare.

Quindi romanzi come questo indicano un dono di opportunità narrativo sinistro e devastantemente accurato. Speriamo che il futuro dei nostri giorni non ci appaia come una recrudescenza di estremi come quelli narrati, anche con un cannibalismo necessario alla sopravvivenza.

Ma niente suona così lontano ora, non importa quanto lontani siamo rappresentati. Chi ci avrebbe detto che tutti avrebbero camminato per strada con le mascherine, timorosi di inoculare il virus con l'ossigeno vitale necessario?

Le distopie sono passate dall'essere collocate negli scaffali di fantascienza di librerie e biblioteche a spostarsi nella sezione di attualità, ripensando il carattere del fantastico come letteratura di maggior peso. Da allora è stato a poco a poco Margaret Atwood e le sue istanze femministe, dal racconto dell'ancella all'apocalisse virale che aleggia sulla soglia del pienamente reale...

A causa di un virus mortale che colpisce gli animali e infetta l'uomo, il mondo è diventato un luogo grigio, scettico e inospitale, e la società è divisa tra chi mangia e chi viene mangiato.

Quale residuo di umanesimo può contenere quando i corpi dei morti vengono cremati per evitare il loro consumo? Dov'è il legame con l'altro se, davvero, siamo ciò che mangiamo? In questa spietata distopia tanto brutale quanto sottile, allegorica quanto realistica, Agustina Bazterrica ispira, con la forza esplosiva della finzione, sensazioni e dibattiti di grande attualità.

Negli animali potremmo non apprezzare la crudeltà della catena alimentare. Quando osserviamo il leone che mangia la gazzella, assumiamo il destino delle cose. Ma, naturalmente, cosa succede quando la necessità e l’urgenza si spostano sulla scena umana? La ragione, il fatto differenziale, viene allora oscurato al punto da porre dilemmi inimmaginabili.

Cadavere squisito, Bazterrica

Quelli indegni

L’ottimismo non può verificarsi. Perché sappiamo tutti che un pessimista è un ottimista informato. E oggi le informazioni traboccano. Distogli lo sguardo e aspetta che accada. Mentre scrittori come Agustina si incaricano di proporre distopie, utopie magari di pochi dove tutto avviene al dettato dei peggiori governanti in sintonia con quel mondo che è sempre un ma.

Il mondo ha attraversato guerre per l’acqua e catastrofi ambientali. Le giornate passano dal gelido al soffocante nel giro di poche ore, l'aria è satura di cattivi odori e il cielo è ricoperto di nebbie fitte e appiccicose come ragnatele.

In questo presente desolato, confinate nella Casa della Sacra Confraternita, sopravvivono diverse donne sottoposte ai disegni di un culto religioso e sottoposte a torture e sacrifici in nome dell'illuminazione. Sono tutti sotto lo stretto comando della Sorella Superiore, sopra la quale sta solo "Lui". Chi è lui? Si sa poco; Nessuno lo vede, ma dall'ombra li domina.

Raccontato attraverso le voci sparse del diario in cui la protagonista annota le cerimonie e le sue scoperte, prende forma questo libro della notte. Le sue pagine sono nascoste in recessi segreti, forse senza speranza di liberazione; solo perché qualcuno venga a conoscenza di loro quando non ci saranno più

Diciannove artigli e un uccello scuro

Nel più puro stile Poe, adattato ai nuovi tempi e alle immaginazioni più complesse, Bazterrica attraversa il sogno come quella trance verso la visione o la follia, quell'accesso a piani dove tutto può accadere, dove le ombre crescono e si proiettano come strane paure ataviche.

Diciannove storie che ci portano al cuore delle nostre paure, delle fantasie più deliranti e oscure e anche dell'umorismo più oscuro. Testi che mettono in discussione l'amore, l'amicizia, i rapporti familiari e i desideri indicibili. Una lettura avvincente che conferma uno stile e uno spessore unici nel panorama della letteratura in lingua spagnola.

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