I 3 migliori libri di Osamu Dazai

letteratura giapponese, attualmente guidata da a Murakami completamente aperto alle avanguardie, sarà sempre erede di grandi come Kawabata o Kenzaburo Oe, tra le tante ispirate al tradizionalismo naturale di una cultura così potente nel suo immaginario e nelle sue forme.

Ma negli interni di ogni cultura compare sempre quella nota stonata che porta più colore. Osamu Dazai ci offre uno sguardo diverso l'un l'altro. Narrare in prima persona nei suoi momenti più luminosi e dedicarsi alla causa del più osceno spogliamento dell'anima, senza omaggi al consueto.

Scoprire Dazai è aprirsi allo scrittore incaricato del contrappunto, della naturalizzazione del disincanto, del nichilismo ribelle in un mondo orientale dove tutto è governato intorno a sé da regole che cercano di riempire ogni anfratto dell'anima.

È vero che sono le circostanze a comandare e l'uscita dalla seconda guerra mondiale come paese stigmatizzato non aiuta la composizione amichevole dell'immaginazione dello scrittore. Ma l'atteggiamento dello scrittore va ben oltre il contesto, pressato da ciò che ha dovuto vivere ma così intensamente anti-tutto, che in tempi migliori probabilmente avrebbe scritto la stessa cosa.

I 3 migliori romanzi consigliati da Osamu Dazai

Indegno di essere umano

Forse quello che qui viene narrato è il peggior lembo dell'immaginario giapponese, il peggior angolo di una composizione morale estesa al sociale, alla sfera intima e perfino all'esistenziale. Le tradizioni giapponesi affascinano e sorprendono. Ma dall'interno le cose cambiano e uno spirito critico come quello di Dazai finisce per fare dell'esaurimento naturale una filosofia e una fonte da cui raccontare il mondo che resta.

Pubblicato per la prima volta nel 1948, Unworthy of Being Human è uno dei romanzi più celebri della letteratura giapponese contemporanea. Il suo controverso e geniale autore, Osamu Dazai, ha incorporato numerosi episodi della sua vita turbolenta nei tre quaderni che compongono questo romanzo e che narrano, in prima persona e crudamente, il progressivo declino umano di Yozo, un giovane studente di le province che conduce una vita dissoluta a Tokyo.

Rinnegato dalla sua famiglia dopo un tentativo di suicidio e incapace di vivere in armonia con i suoi ipocriti coetanei, Yozo vive male come fumettista e sopravvive grazie all'aiuto di donne che si innamorano di lui nonostante il suo alcolismo e la dipendenza dalla morfina.

Tuttavia, dopo lo spietato ritratto della sua vita da parte di Yozo, Dazai cambia improvvisamente punto di vista e ci mostra, attraverso la voce di una delle donne con cui Yozo ha vissuto, un ritratto molto diverso del tragico protagonista di questa inquietante storia.

Indegno di essere umano è diventato, negli anni, una delle opere più apprezzate della letteratura giapponese, superando i dieci milioni di copie vendute dalla sua prima pubblicazione nel 1948.

Indegno di essere umano

Il declino

Declino parallelo al trascorrere della vita dell'autore. Questo romanzo premonitore del disastro ci apre con la brutale sensazione di oppressione vitale che ha condotto l'autore alla morte. Tra gli argomenti di un romanzo ci sono quasi sempre i motivi ultimi, le preoccupazioni ei sentimenti personali dell'autore.

Kazuko, la giovane narratrice di "The Decline", vive con la madre in una casa nel ricco quartiere di Tokyo, Nishikata. La morte del padre, e la sconfitta del Giappone nella seconda guerra mondiale, hanno ridotto notevolmente le risorse della famiglia, al punto da dover vendere la casa e trasferirsi nella penisola di Izu.

La fragile armonia della vita in campagna, dove Kazuko coltiva la terra e si prende cura della madre malata, sarà alterata dalla comparsa di un serpente, simbolo di morte in famiglia, e di Naoji, fratello di Kazuko, ex oppiomane .che scomparve davanti.

L'arrivo di Naoji, il cui unico interesse è bere quel poco di denaro rimasto, spingerà Kazuko a ribellarsi alla vecchia moralità in un ultimo tentativo di fuga da un'esistenza soffocante. La pubblicazione originale di "The Decline" nel 1947 ha reso il suo autore una celebrità tra i giovani giapponesi del dopoguerra.

Tuttavia, Dazai, malato di tubercolosi e perseguitato dai suoi demoni interiori, non poté godere del successo del romanzo e un anno dopo, nel 1948, si suicidò con la sua amante.

Il declino

rinnegato

Come in tante altre occasioni per più autori, veniamo allo spazio del brief. La tempestiva compilazione delle storie di questo autore. Un crogiolo di esistenze fuse sotto il sentimento di una prevalente uniformità morale di fronte alla quale resta solo il presupposto fatalistico o la ribellione che finisce per logorarsi con il declino della giovinezza.

Osamu Dazai è oggi uno degli scrittori più ammirati dai giovani giapponesi e autore di culto in Occidente. La sua breve e tormentata esistenza è presente nei due romanzi che scrisse ("Indegno di essere umano" e "Il tramonto") e nella maggior parte dei racconti che vendette a riviste e giornali per guadagnarsi da vivere.

«Repudiados» riunisce nove racconti, scritti tra il 1939 e il 1948 e finora inediti in lingua spagnola, con l'inconfondibile impronta dell'«enfant terrible» delle lettere giapponesi del XX secolo.

In essi leggiamo la descrizione asettica del viaggio che una coppia intraprende verso il luogo in cui progettano di terminare la loro misera vita ("Rinnegato"); gli sforzi infruttuosi di Dazai per guadagnarsi il rispetto dei suoi connazionali e cessare di essere fonte di preoccupazione e dispiacere per la sua famiglia ("In memoria di Zenzō"); gli effetti devastanti della guerra sulla vita quotidiana e sulla mentalità dei giapponesi ("Dea"); o l'angoscia e l'incapacità di Dazai di fronte alla sua condizione di marito e padre di famiglia ("Cerezas").

rinnegato
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