Un mondo senza uomini, di Sandra Newman

Noi di Margaret Atwood con la sua sinistra storia dell'ancella alzata Stephen King nelle sue Belle Addormentate fatto crisalide in un mondo a parte. Solo due esempi per puntellare un genere fantascientifico che capovolge il femminismo per approcciarlo da una prospettiva inquietante.

In questa occasione, Sandra Newman influenza quella nozione bonaria del femminile verso una transizione di potere stabilita da manifestazioni ataviche, anche violente. Il nuovo mondo è servito e la futilità del maschile aleggia come idea già ricorrente in questo tipo di storie. Anche così, è un romanzo interessante per un sottogenere che sta decollando.

26 agosto, 7:14: Jane Pearson si sveglia in un mondo radicalmente diverso, in cui tutti gli uomini sono scomparsi, inclusi suo figlio e suo marito. Mentre li cerca senza perdere la speranza di riportarli indietro, le si presenta davanti una nuova società, migliore, più felice e più sicura della precedente. Jane si troverà così di fronte a un grande dilemma: dovrà decidere se vuole aiutare gli uomini a tornare o se preferisce continuare a vivere in un nuovo mondo senza di loro.

Bello e inquietante, A World Without Men non evita le grandi domande o le risposte scomode. A metà tra thriller e fantascienza, brillantemente costruito e con una premessa che mette sul tavolo temi di grande attualità, è un'esplorazione di sacrifici impossibili che ci chiede a cosa saremmo disposti a rinunciare per creare un mondo migliore.

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