È molto probabile che il peggio non sia l'inferno e che il paradiso non sia poi così male. In caso di dubbio, il purgatorio può anche avere un po' di tutto per coloro che non finiscono per decidere. Qualcosa di desideri impossibili o paure ossessive; di passioni senza pelle con cui goderne e di animosità fatte callo.
Anche se a volte non è necessario raggiungere il purgatorio per aggirare quelle nozioni. Perché potrebbe arrivare un momento in cui ti trovi in questo mondo senza mai essere localizzato o sentirti minimamente. E come l'angelo caduto, niente di peggio di un essere umano diseredato dal suo angolo di paradiso...
Sotto l'ombrello di tanta letteratura e cinema da trasportarci nella durezza del terrorismo, Sistiaga emula aramburu, ma solo in una parte scenografica. Perché il bello della letteratura è che non puoi mai e poi mai raccontare la stessa storia con due narratori diversi.
Trentacinque anni fa, Imanol Azkarate fu rapito e giustiziato, ma i suoi due assassini non furono mai arrestati o identificati. Uno di loro, Josu Etxbeseste, noto restauratore gipuzkoano, conservò tutte le lettere ei disegni che l'ostaggio fece durante la sua prigionia. Ora ha deciso di confessare il suo crimine e di consegnare tutto questo materiale ad Alasne, la figlia della vittima, e di consegnarsi al commissario Ignacio Sánchez, l'ufficiale di polizia che ha indagato sul rapimento. Tuttavia, Josu confesserà solo se Sánchez ammetterà a sua volta di essere stato uno spietato torturatore. Mentre lottano per riconciliare il loro passato armato con un presente senza rancore o violenza, le molle dormienti dell'Organizzazione si mobilitano. Gli ex militanti che, come Etxbeseste, non sono mai stati arrestati e che non hanno intenzione di confessare e cambiare le loro vite agiate nell'Euskadi postbellico cercheranno di fermare questo riavvicinamento con tutti i mezzi possibili.
Purgatorio, lo straordinario primo romanzo del giornalista e cronista investigativo Jon Sistiaga, ritrae un Paese Basco dove la colpa non è sepolta o nascosta, ma anzi emerge e viene riconosciuta. Parla di una terra cosparsa di armi arrugginite in nascondigli abbandonati, di tradimenti, lealtà e segreti atroci, di terroristi pentiti, terroristi orgogliosi e vittime che non riescono a chiudere il loro duello. Purgatorio è anche un thriller teso che terrà il lettore con il fiato sospeso fino all'ultima pagina, ma è soprattutto quel luogo dove bisogna riconoscere il torto fatto e cercare di guarire.
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