I 3 migliori libri di Isaac Bashevis Singer

Il più riconosciuto dei fratelli Singer concentra quel rispetto reverenziale verso la letteratura in lingua yiddish, una letteratura sospesa nel tempo, in quel Novecento, culmine delle persecuzioni e dell'antisemitismo da un capo all'altro dell'Europa e del mondo.

In seguito vennero molti altri narratori di remote evocazioni ebraiche ma già in altre lingue, come Philip Roth o fino a quando Paul Auster. Ma quella narrazione che anche nella sua traduzione mantiene un profumo di idiosincrasia ebraica è rimasta ancorata negli ultimi e gloriosi rappresentanti come i fratelli Singer, guidati da Isaac.

I suoi libri sono visti come un cronovisore millenario del mondo da spiriti erranti mossi dai desideri più essenziali di liberazione. Niente è più difeso a tutti i costi di ciò che si sente proprio quando si è spogliati di tutto. Non c’è impegno più forte della perseveranza nell’identità quando questa è minacciata di morte.

È il destino dell'essere umano perfettamente riflesso nel divenire ebreo e nella sua lingua. Ecco perché leggi su Isaac Bashevis Singer è più di un semplice esercizio di lettura.

I 3 migliori libri consigliati di Isaac Bashevis Singer

La famiglia Moscat

"Essere" non è "essere", come giustamente insiste nel differenziare la lingua spagnola. Infatti, un concetto è lontano anni luce dall'altro, come se orbitasse in alcuni possibili antipodi dell'universo. Il fatto ebraico nella storia è quell'"essere" indistruttibile che troviamo in questo romanzo di generazioni tanto disparate quanto identiche nonostante i cambiamenti positivi o fatali.

Perché al di là dello spazio dove “si è”, ben al di sopra di tutto il danno cercato e tentato di sterminio, resta sempre l'essere, in questo caso, essere ebreo.

La famiglia Moskat è una magnifica cronaca degli ebrei di Varsavia dall'inizio del XX secolo fino al momento in cui i nazisti decisero di occupare la città nel 1939: l'evocazione di una società e di una cultura che sarebbero state devastate, prima della catastrofe.

In esso compaiono tutti gli strati di una società complessa popolata da personalità forti: filosofi mistici, uomini d'affari, sionisti convinti, rabbini tradizionalisti, pittori marginali. Il ritratto di questa civiltà, a cavallo tra antichi costumi e modernità, è estremamente ricco, sia per la diversità dei personaggi di più generazioni, sia per l'intensità con cui vengono descritti.

La famiglia Moscat

lo schiavo

Anche la tradizione e l'interiorità più presunte di un autore come Isaac Singer possono essere confrontate nel romanzo con le sue contraddizioni più marcate. In questo romanzo storico, forse ancora più antico per rendere più visibile il contrasto, ci immergiamo nell'illusione cristallina dell'essere umano per far scorrere tutto come il letto di un fiume in primavera. Solo che nessuno può guardare il fiume scorrere senza desiderare quel bagno che non si ripeterà mai e che si vuole negare agli altri.

Centinaia di comunità ebraiche sono state distrutte dai cosacchi ucraini nella Polonia del XVII secolo. Jacob, uomo colto e pio, residente nella città di Josefov, fugge dai massacri, ma viene catturato dai banditi e poi venduto come schiavo a un contadino in un paesino incastonato tra le montagne.

È lì, ora trasformato in stalliere, che incontra Wanda, la figlia del suo padrone, di cui si innamora perdutamente. Ma le leggi del tempo, sia quelle dei polacchi che quelle degli ebrei, impediscono l'amore di entrambi e anche il loro matrimonio.

lo schiavo è un romanzo sorprendente che ritrae con veemenza le tribolazioni di un uomo che cerca di sfuggire ai rudi vincoli che lo tengono fermo.

lo schiavo

storie

dico sempre. Ogni scrittore deve confrontarsi con la storia o il racconto. C'è chi la assume come la sfida naturale, come il processo verso narrazioni più lunghe. Altri, invece, arrivano più tardi, come sosta temporanea fino al prossimo romanzo o saggio.

Nel caso di Singer, la storia è andata in parallelo, con quella naturalezza di chi lo fa solo per raccontare storie.

Un'antologia di quarantasette racconti selezionati dall'autore, il grande rappresentante della letteratura yiddish, che comprende i suoi racconti più famosi: "Gimpel il Matto", "Lo Spinoza in via Mercado" e "Un amico di Kafka".

I quarantasette racconti di questa antologia, selezionati dallo stesso Bashevis Singer su un totale di quasi centocinquanta, comprendono quelli inclusi nella prima e ormai classica compilation "Gimpel, il pazzo", del 1957, più quelli pubblicati fino al 1981 .

All'interno di questa antologia ci sono racconti soprannaturali come "Táibele y su demonio" e "El violinista muerto"; immagini realistiche della vita a Varsavia e nel shtetlej dall'Est Europa, come i classici "A Friend of Kafka" e "The Spinoza of Market Street"; così come "Old Love" e "The Reunion", che ci raccontano degli ebrei sfollati da quel vecchio mondo al nuovo, dall'East Side di New York alla California ea Miami.

Alcune storie che raccontano i miti e la visione del mondo di una cultura annientata durante la seconda guerra mondiale. Queste pagine sono ambientate in un universo soprannaturale, selvaggio, accattivante quanto inquietante, che attinge tanto dalla tradizione orale della vita delle comunità ebraiche della Polonia rurale negli anni precedenti allo scoppio della guerra, quanto dal più oscuro ossessioni e preoccupazioni della mente prodigiosa del suo autore.

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