I 3 migliori libri di Yasunari Kawabata

La narrativa giapponese più esportata e riconosciuta in Occidente mantiene una certa comunione con lo spirituale tra i meramente esistenziali. Autori come Murakami, Mishima o possedere Yasunari Kawabata, che cito oggi, ci presentano storie molto diverse ma con uno sfondo chiaramente identificabile e con un gusto singolare per lo stile dettagliato che finisce per servire la caratterizzazione più profonda dei personaggi, la descrizione mimetica di scene, situazioni ed esperienze.

È una letteratura preziosa capace di recuperare chiare impressioni del Giappone più tradizionale e allo stesso tempo che può legarsi a un certo aspetto occidentale nelle trame cresciute nella cosmopolita Tokyo, ad esempio.

E la verità è che, in un mondo della lettura desideroso di incroci e novità dal ventesimo secolo, molti di questi scrittori giapponesi sono già referenti mondiali di lettere.

Nel caso di Kawabata, premio Nobel per la letteratura nel 1968, possiamo considerarlo, almeno, il pioniere di questa irruzione di autori dalla grande isola asiatica.

Kawabata è riuscito ad aprire la strada grazie alla sua sintonizzazione spirituale attraverso una sensibilità estatica. L'umano è composto qua e là dallo stesso intangibile. Kawabata ha tracciato storie di anime, desideri, sogni, spiriti erranti alla ricerca di orizzonti. E c'è molto di tutto questo in qualsiasi parte del mondo.

I 3 migliori romanzi consigliati da Yasunari Kawabata

Paese della neve

Kawabata approfitta di questo romanzo per contribuire con la sua prospettiva sull'amore romantico, l'amore idealizzato, l'amore logoro. Tutto fa parte dello stesso concetto emotivo (l'espressione paradossale vale la pena).

Shimamura torna nel Paese delle Nevi, uno spazio dal nome poetico che evoca l'adolescenza, il primo amore, quel tempo congelato nella memoria e il cui ghiaccio non riusciamo a rompere nell'età adulta. Frozen in quel paese era una volta il suo amore per Komako, con il significato unico del suo ruolo di geisha.

A volte si può intuire che il ritorno di Shimamura rinfreschi l'amore vissuto tra i due tanto tempo fa. Ma l'amore può essere un miraggio, un'oasi irraggiungibile che lascia solo una pozza nel presente dove poter riscattare l'acqua cristallina dell'amore.

Forse per tutto questo Shimamura è disincantato dalla vita. O forse è a causa di qualcos'altro di quel tempo in cui non ha attraversato Snow Country.

Il personaggio di Yoko, una seconda donna immersa nell'impossibile amore condiviso, completa una scena a tratti frenetica e a tratti rovinosa sulle passioni che restano, in fondo...

Paese della neve

Mille gru

Un romanzo lirico, come quasi tutto quello proposto da Kawabata. La scena della città di Kamakura sembra trasportarci in una città mitologica dove tutto ruota intorno alla sensualità.

Le pulsioni ei desideri più intensi possono essere placati sotto il magistero dell'erotismo, capace di impreziosire le basse passioni.Una storia sulla tradizione delle arti amorose, ma anche un profondo sconclusionato sulle ossessioni del sesso.

Le mille gru sono quel volo incontrollabile verso il cielo dell'estasi che sembra mosso da ali impazienti e che sensualità ed erotismo cercano di assecondare per renderlo più umano, meno selvaggio...

Mille gru

Il rumore della montagna

La tradizione giapponese ha nell'estetica qualcosa di più del strettamente figurativo. La bellezza delle forme, l'artistico suppone nell'immaginario giapponese un legame speciale con la sua religiosità animistica.

L'essere umano come una delle creazioni più belle vicino ai fiumi e alle montagne, accanto agli animali dal manto brillante... Osaga Shingo è il patriarca di una famiglia particolare.

Da una parte c'è suo figlio Shuichi, in teoria felicemente sposato con una donna bella e devota come Kikuko. Ma il morale del figlio si è abbassato da quando ha scoperto il lato malvagio del mondo: la guerra. Per quanto riguarda la figlia, Fusaku, il suo matrimonio, naufragato come quello del fratello, è già rotto e lei non ha altra scelta che tornare alla casa dei genitori in fuga da un marito malvagio.

Il padre, Osaga, li osserva nel loro futuro incerto, vorrebbe aiutarli, ma sa che la strada è quella di ciascuno. Un padre che soffre, ma non in misura minore rispetto ai suoi figli.

In una scenografia oziosa, di albe splendenti, le vite dei membri della famiglia cercano di ricomporsi tra la sensazione fatale di una solitudine incalzante che può accompagnarli fino alla fine dei loro giorni.

Un malinconico senso di decadenza serve a far sorgere all'improvviso come un grande brivido il lampo di bellezza descrittiva.

Il rumore della montagna
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