I 3 migliori libri dell'affascinante Joseph Conrad

Uno degli scrittori inglesi più apprezzati del XIX secolo è Joseph Conrad. Anche se devo dire che lo trovo uno scrittore interessante, secondo me mi sembra che a volte Ha peccato di un certo oscurantismo nel suo modo di raccontarci le sue storie.

Forse questo esercizio di profonda introspezione descrittiva nei suoi personaggi è una delizia per i suoi fedeli lettori, e penso che sia fantastico. Ma l'andamento delle trame rallenta con un certo vuoto. Se scrivi il genere di Adventures bene andiamoci. Se vuoi scrivere un romanzo più psicologico, allora vai pure avanti, ma il mix, in questo caso, non è del tutto soddisfacente per me.

Dato quel piccolo attaccamento a questo autore, è anche lecito riconoscere che la combinazione stessa è estremamente difficile e che, proprio per questo, può essere estremamente interessante per alcuni lettori. Il sentimento dell'avventuriero, il significato del viaggio, la sua portata nel profondo di ogni personaggio è qualcosa che, per chi ama le combinazioni esotiche, capisco che possa essere accattivante. È come pensare al perché alcuni preferiscono il gin secco, altri al limone e altri ancora alla tonica...

Nonostante tutto, farò notare che, essendo indulgente e concedendogli quel beneficio del mito dell'autore sulla sua opera, alla fine i suoi romanzi possono essere, come ho detto, interessanti, quando si sono passate certe fasi di lettura e osservare il tutto.

I 3 migliori romanzi di Joseph Conrad

Un vagabondo nelle isole

Diciamo che il mondo di Conrad, quel diciannovesimo secolo che si è risvegliato alla modernità, ha trovato la sua più intensa antitesi evolutiva quando l'uomo è entrato nella natura nascosta che ancora resisteva alla conquista.

Da quell'idea, in questo romanzo, che ora punta maggiormente al genere avventuroso, troviamo un'allegoria dell'essere umano. Che siamo un'isola, con le nostre parti selvagge, dove si nascondono animali selvatici e specie esotiche che nemmeno noi stessi riconosceremmo.

Mi manca, anche dentro di me, come spazio per il dubbio e la paura. Tutti questi misteri si stanno svelando parallelamente all'azione stessa.

L'isola ha anche i suoi segreti, lo strano specchio in cui l'uomo evoluto si confronta con l'indigeno finisce per essere uno scontro essenziale tra il valore della materia e la vera misura dell'essenziale.

Un vagabondo dell'isola

Signore jim

Jim, il giovane, stava viaggiando su una barca sul mare. In quel viaggio alla Mecca una brutta notte la barca finisce per immergersi nelle acque. Jim riesce a salvargli la vita, insieme a molti altri membri dell'equipaggio.

Delle oltre centinaia di emigranti, il mare ha dato un buon resoconto... Quell'evento raggiunge la parte più profonda di Jim, dove si depositano sensi di colpa e rimorsi.

Nessuna azione potrebbe riparare quell'atto di codardia e mancanza di solidarietà, ma Jim decide di scontare la propria pena o almeno di assumere un nuovo destino in cui diventerà il salvatore di un popolo malese.

Un nuovo libro d'avventura che riesce a mantenere un ritmo vivace che a volte appesantisce quella nozione del personaggio macbethiano di cui l'autore ha bisogno di trasmettere tutti i suoi sentimenti.

Signore jim

Il cuore dell'oscurità

Ho iniziato questo romanzo con grande entusiasmo, forse pensando a una versione di Julio Verne che, da quanto mi annunciavano, raggiungeva anche un'assoluta mimica con i sentimenti dei personaggi.

E la verità è che già nelle prime pagine pensavo che Marlow potesse benissimo essere in barca a vela o semplicemente sdraiato su un divano con il suo psicanalista. Insisto, forse che pensare e sentire con una sintesi maggiore avrebbe più successo ad accompagnare l'avventura stessa.

Per il resto ho trovato interessante la trama, la ricerca di Kurtz tra le acque turbolente di un fiume congolese, la scoperta di un essere umano oscuro tra le nuove avventure colonizzatrici di quell'umano del XIX secolo, quel punto inquietante sullo scontro di prospettive tra esseri della stessa condizione che vivono in modi così diversi, l'oscurità e la paura, le ragioni per intraprendere certi viaggi e l'appassionato abbandono alle pulsioni fondamentali...

Il cuore dell'oscurità
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