I 3 migliori libri di Primo Levi

Anni fa sono andato a vedere uno spettacolo che ha approfondito il personaggio di Primo Levi y le sue fatali circostanze legate, come in un macabro destino, alla nascita del nazismo e del fascismo. Qualsiasi ideologia di un libero pensatore come lui finirebbe per essere battuto e trascinato dalla sofferenza che ha sopportato dal nascere, come afferma quel verso visionario di Calderón de la Barca: il crimine maggiore dell'uomo è essere nato...

Perché Primo Levi ha avuto la sfortuna di nascere in un periodo in cui mezza Europa stava impazzendo, con uno dei suoi principali focolai di follia sul popolo ebraico. E Primo Levi, ovviamente, doveva anche nascere ebreo per portare sulle sue spalle tutta la fatalità, logicamente non per la sua condizione ma per l'odio rivolto verso quell'etichetta disumanizzante della razza che era diventata uno stigma. Dalle coincidenze accumulate verso l'ignominia non può venire nulla di buono. Semmai la testimonianza brillante e lucida, perfino cieca, di uno scrittore più che impegnato, impegnato nella vita, nonostante tutto.

Primo Levi è sopravvissuto ai campi di sterminio forse solo per raccontarlo con una profondità più profonda della paura, come un eccehomo responsabile, nei suoi testi, dell'ultimo respiro di un uomo crocifisso nuovamente dai suoi simili. A proposito di questa idea di un eccehomo adattato ai tempi del nazismo, forse ti interesserebbe dare un'occhiata ad un breve romanzo che scrissi all'epoca... ecco il link al libro Le braccia della mia croce, così puoi guardarlo.

I 3 libri consigliati da Primo Levi

se questo è un uomo

Primo Levi stava per prenderlo. Dalla prima intimidazione degli ebrei al suo vero e proprio genocidio, sarebbe passato poco più del decennio tra il 1935 e il 1945. Fu arrestato nel 1943 non appena saltò dal lavoro di minatore (lavorare come chimico gli era impossibile in Italia dato il suo status di ebreo), al fronte antifascista.

Da lì direttamente a Monowice, una filiale di Auschwitz quando il sinistro albergo principale aveva già un pieno di ospiti costantemente riforniti da altri fronti più a ovest...

La testimonianza narrata in queste pagine è considerata tra le più trascendenti per riflettere e dare questa testimonianza impegnata di cui abbiamo parlato prima dell'idea di disumanizzazione, di irrazionalità o meglio di ragione immersa nel vaso dell'odio prematuro.

Insieme al diario di Anne Frank, questo libro ci introduce all'orrore senza alcun accenno di finzione, a ciò che possiamo raggiungere al di sopra di ogni perversione che, come esseri umani, eravamo tutti in quei fatidici giorni.

se questo è un uomo

La chiave della stella

Quando un autore di poso inizia a scrivere un romanzo che in linea di massima punta solo all'avventura personale, al peculiare viaggio attorno a qualsiasi personaggio, alla fine la trama finisce per affrontare quel punto esistenziale di dettaglio, delle esperienze sovraccariche di meditazione trascendente, di sedimento e saggezza.

Il personaggio di Libertini Faussone sembra essere quello di un grande tecnico richiesto da mezzo mondo per progettare e realizzare grandi meccanismi di un mondo che avanza verso la tecnicizzazione. Vive i suoi grandi viaggi con intensità e dedizione alla sua professione, ma senza nulla togliere alla cura di molti altri dettagli e rivelandosi un sopravvissuto dell'ingegno verso il piacere della vita.

La mentalità latina è permeata dall'ideale di un grande ingegnere tedesco, un personaggio tra due prototipi del Novecento europeo del nord e del sud, e in fondo anche un impegnato con la vita e i suoi aspetti più disparati...

La chiave della stella

Storie naturali

La storia è sempre una sfida per gli autori più dediti alla grande profusione di idee sviluppate verso una sintesi finale. Lo stesso Primo Levi affermò una volta che scrivere racconti o racconti era un atto di liberazione specifica in cui sapeva di non poter sviluppare o prendere grandi appunti, ma solo lasciarsi trasportare da un impulso narrativo che placasse un momento di ispirazione incontrollata.

E nasce così questo volume in cui Primo Levi riversa le sue doti più fantasiose verso storie la cui morale finale può non essere intesa o direttamente cosciente ma che in fondo rappresenta, nel caso dei quindici racconti presentati, un invito a una riflessione ulteriore. naturale di ciò che siamo o di ciò che facciamo in un mondo a volte surreale, sempre tragico e pieno di momenti magici di umorismo e speranza.

Storie naturali, Primo Levi
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