I 3 migliori libri di Pere Cervantes

Ci sono professioni che hanno sempre qualcosa di speciale vocazione. È come quello del bambino che durante la ricreazione si recava volontariamente in porta per fare il portiere...

E naturalmente, un bambino che sceglie di fare il portiere può finire per lavorare come poliziotto o medico e trovare finalmente nel mestiere di scrittore quel posto dove può raccontare al mondo il suo modo speciale di vedere le cose che, proprio per quel prisma inedito , finisce sempre per agganciare i lettori. .

Ricordo in questo momento un altro illustre scrittore poliziesco come Vincitore dell'Albero (Non è l'unico). E oggi facciamo spazio a Pere Cervantes, un altro poliziotto (forse non portiere da bambino ma anche catalano come Víctor del Arbol).

Nella già cospicua bibliografia di Pere troviamo un gusto encomiabile per una varietà sicuramente derivata dalla prospezione creativa che sembra puntare sul genere poliziesco. Un noir tra la Catalogna e le Isole Baleari che include alcuni inizi per una serie di romanzi. Ma la penna di Cervantes può affrontare trame più esistenziali nella finzione; o anche libri di saggistica con una chiara connotazione informativa dalla sua performance di polizia.

I 3 libri consigliati da Pere Cervantes

la spia di cristallo

Le guerre non finiscono mai del tutto. Dopo le braci degli ultimi fuochi arriva il freddo. Perché il concetto di guerra fredda si può estendere a qualunque conflitto che finisca per diffondersi sine die come un vecchio fantasma tra ricordi e ideologie. In quello spazio nebbioso si muove questa storia, inquietante nella sua violenza latente, contenuta e scatenata come fugaci fulmini di odio e animosità.

Taibe Shala non è solo un'altra vittima dell'ultima guerra nei Balcani, è una donna dall'anima congelata. Giornalista e interprete per le Nazioni Unite. Una madre fatta di silenzi. Una spia. Questa storia inizia con la sua strana scomparsa a Pristina, la sua città natale, nel 2019. 

Manu Pancorbo, alias Panco, una vecchia fiamma di Taibe e giornalista di guerra spagnolo, si imbarcherà nella sua odissea personale per scoprire le ragioni della scomparsa della donna che non ha potuto dimenticare. Sarà accompagnato dalla sua fedele collega nei conflitti armati, Olga Balcells, una fotografa che accumula riconoscimenti internazionali e fantasmi dai quali non riesce a liberarsi. 

Le indagini dei due giornalisti nel nuovo Kosovo li porteranno in un mondo oscuro di vendette personali, servizi segreti, suspense e tradimenti. Il ritorno nei Balcani vent'anni dopo aprirà in Panco ferite che pensava si fossero rimarginate, e sarà tuffandosi negli episodi del recente passato che scoprirà chi è Taibe Shala e i segreti che hanno forgiato l'enigmatica donna che ha segnato lui per sempre e che non è mai venuto a esistere, lo sa affatto.

Il ragazzo con i rocchetti

Quando trovo una storia sull'infanzia che sbircia casualmente nelle profondità del crimine, ricordo sempre quel film su Harrison Ford e il ragazzo Amish che vede il crimine nel bagno di una stazione di servizio, credo di ricordare.

Il punto è che l'idea coltiva sempre quella crudezza di ciò che non dovrebbe mai essere, proprio della necessaria protezione dei bambini dal peggio del mondo che noi adulti ci sforziamo di costruire. Pere Cervantes costruisce uno scenario simile intorno a Nil Roig, un ragazzo che vive già i giorni duri ed eterni della dittatura di Barcellona. In quel brutto giorno del 1945, mentre tornava a casa dal suo "lavoro" di trasportatore di bobine cinematografiche, si imbatté in un omicidio.

Da una parte la paura insondabile nella mente di un bambino di 13 anni, dall'altra la sfida che si risveglia con la particolare eredità della vittima. Perché quel defunto ha avuto il tempo, prima della sua scadenza, di regalargli un'immagine misteriosa, proprio di un attore cinematografico. Non c'erano istruzioni al riguardo, solo la certezza che la scoperta di grandi segreti fosse tracciata da quell'immagine.

Il ragazzo con i rocchetti

colpi

Di fronte a un mondo che ha finito per intrappolarlo. In quello strano confine dove sono rinchiusi malfattori, eroi, cattivi e idoli della sopravvivenza, troviamo un Alpha appena uscito di prigione.

Essendo un poliziotto, uscire di prigione è per lui un invito alla resa totale, alla facile distruzione delle ombre già note. Sotto il soprannome di Alpha ci avviciniamo a una di quelle vite fatte in un romanzo, con il suo punto di adattamento alla finzione ma senza mai sapere se per eccesso o per difetto. Al momento della drastica decisione di mettersi indubbiamente dall'altra parte, Alfa potrà scagionarsi con mille pretesti, giustificarsi con una nuova vita dopo il carcere in cui non si trova.

Il punto è che non sente più di avere radici con il lato buono e decide che le intense rivendicazioni degli inferi, come i canti delle sirene, sono inalienabili inviti a una libertà che, sì, vista solo dal lato della perdizione, è così luminoso come accecante.

Colpi, di Pere Cervantes

Altri libri consigliati da Pere Cervantes…

Non ci lasciano essere bambini

L'inizio di una serie, la creazione di personaggi essenziali in ogni narratore di romanzi gialli, non importa quanto diretta o indiretta sia la loro incursione creativa nel genere.

María Médem è una protagonista molto intensa dagli aspetti raramente affrontati nel noir. Perché è una mamma recente, proprietaria e padrona di una casa in cui il suo compagno riesce a malapena a soggiornare per motivi di lavoro e dove in cambio la suocera si muove come un pesce nell'acqua. A peggiorare le cose, ovviamente, il lavoro che l'attendeva con la notizia di un duplice delitto che coinvolge due donne anziane a cui viene assegnata insieme al compagno più scomodo, Roberto Rial.

La ciclogenesi perfetta per avvicinarsi alla vita di María Médem con oscuri presagi da thriller. Un romanzo sorprendente che porta al femminile una sensibilità singolare in un ambiente poliziesco che può rimanere ancora sfavorevole, che lascia perplessi nei rapporti personali intessuti tra le protagoniste e che cova una risoluzione inaspettata attorno ai delitti centrali del caso poliziesco.

Non ci lasciano essere bambini
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