I 3 migliori libri di Maggie O'Farrell

L'irlandese del nord Maggie O'Farrell è una di quelle autrici che segnano il suo lavoro con l'impronta inconfondibile della sua unicità narrativa. Perché nelle sue trame riassume l'esuberanza dei suoi personaggi e delle sue descrizioni con azioni ipnotiche. Dal suo consueto aspetto formale carico di lirismo, a un simbolismo accattivante, ma sempre in posa di quel dinamismo necessario affinché il lettore si senta immerso in un'avventura.

Alla fine, nessuna avventura migliore della scoperta delle motivazioni più profonde dei personaggi. Perché dove nascono le passioni che li muovono, troviamo le nostre condizioni più intime.

Nei simboli troviamo sempre degli specchi in modo che i nostri sogni, il nostro subconscio, si colleghino ad ogni azione. E il risultato è il fascino dello straniamento, il godimento della letteratura fatta di vitalismo, avventura ed esistenzialismo. Un equilibrio quasi perfetto.

I 3 migliori romanzi consigliati di Maggie O'Farrell

Deve essere qui

I personaggi di Daniel e Claudette puntano a quello stereotipo dirompente di chiunque cerchi di ricostruire la propria vita. Non si tratta di grandi eventi traumatici, a quanto pare, che li hanno portati alla loro nuova esistenza bucolica in cui entrambi condividono quel tentativo di una nuova vita.

E tutto sta andando abbastanza bene. Ma ancora una volta il tempo passato, ciò che è stato vissuto, insiste a ritirarsi sulla propria vita, come un buco nero teso a rivendicare l'esistenza con la sua irresistibile inerzia. Quel buco nero è ieri. Ed è che mentre sei vivo ci sono ancora fili che si trascinano, trasformati in corde che tiri e strattoni a volte. La domanda è come l'autore riesca a trasformare questo approccio agli equilibri impossibili di ieri e di oggi come copioni scritti per la più grande suspense esistenziale.

Quello che sarà di Daniel e Claudette dipenderà dallo scontro tra scenari, quell'intensa rivendicazione del passato e dei suoi personaggi secondari che erano essenziali all'epoca. Una storia affascinante che, dalla sua semplicità di trama, diventa un intreccio tra vite che avrebbero bisogno di migliaia di romanzi per essere raccontate. La vita alla fine è quella sorta di sintesi soggettiva che ogni personaggio presenta in quel momento, come un soliloquio lanciato davanti a un pubblico vuoto.

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Istruzioni per un'ondata di caldo

Un romanzo ricco di fantasia al servizio del simbolismo magico. Una tragicommedia attuale su una famiglia Riordan di fronte a segreti mai affrontati. L'ondata di caldo in questione si verifica nel 1976 a Londra. La stranezza di un simile approccio nella città della nebbia apre a questo nuovo fuoco di luce che, per estensione, illumina anche l'attività incompiuta della famiglia.

Dalla scomparsa del patriarca, Robert Riordan, nella cui ricerca si adoperano sua moglie Gretta ei loro figli. Ma il caldo sembra indebolirli, esponendoli alla rozzezza della loro esistenza al di là di orpelli e pretese. I bambini: Michael, Monica e Aoife uniscono le forze per scoprire dove si trova il padre. Solo che non tutto ciò che sanno sulla sua scomparsa è tutta la verità della questione.

Niente di meglio di un ambiente familiare per scoprire quei segreti rinchiusi per i più cari, proprio per non danneggiarli o per anteporre i legami familiari a qualsiasi altra nozione che possa confondere tutto. Ma siamo in una strana Londra, assalita dal caldo. E il ricongiungimento non avviene nemmeno per le migliori ragioni, quindi tutto ciò che accade in questa famiglia indicherà una trasformazione essenziale di quell'ambiente miracolosamente sostenuto attorno al concetto di famiglia.

Istruzioni per un'ondata di caldo

La prima mano che teneva la mia

Indubbiamente Maggie O'Farrell ha la strana virtù di narrare con assoluta singolarità, dalla sua enorme immaginazione, per presentare qualsiasi argomento di tintura tra maniere ed esistenzialisti in un'avventura emozionante.

Il trucco è ottenere quell'armonia tra il lettore e i personaggi. E per questo Maggie sa descrivere personaggi e proporre scenari dal grande potenziale umano verso quell'empatia come il migliore dei ganci. Tra Lexie Sinclair ed Elina, abitanti della stessa città, Londra, in spazi temporali lontani da decenni, si crea un legame particolare. Un legame che si va componendo come una strana sinfonia tra le strade di una Londra alternativa tra circoli artistici. I momenti di entrambe le donne sono molto diversi.

Eppure nella recente maternità di Elina rispetto alla "fuga" di Lexie, vengono tracciati paralleli altrettanto commoventi. La maternità di Elina diventa una svolta che sembra tenerla fuori posto, come lontana da se stessa. Neppure il suo compagno Ted sembra molto concentrato sulla questione dell'essere padre... Ma la storia a due tempi, con i suoi connotati amareggiati in entrambi i casi, punta infine al superamento di ogni tipo di incidente (a volte sconcertante ma molto possibile in qualsiasi esistenza quotidiana), dalle pulsioni di vita più intense ed emotive.

La prima mano che teneva la mia

Altri libri consigliati da Maggie O'Farrell

Il ritratto sposato

Il destino non ha capito le coincidenze affascinanti. Gabbie dorate per donne d'altri tempi consegnate agli usi e costumi, ai patti e alle necessità imperiali. Una storia sull'infelicità ai piedi del trono, un romanzo che fa tremare.

Firenze, metà del XVI secolo. Lucrezia, terza figlia del granduca Cosimo de' Medici, è una ragazza tranquilla e perspicace, con un singolare talento per il disegno, che gode del suo posto discreto e tranquillo nel palazzo. Ma quando la sorella Maria muore, poco prima di sposare Alfonso d'Este, primogenito del duca di Ferrara, Lucrezia diventa inaspettatamente al centro dell'attenzione: il duca accorre a chiederle la mano, e il padre ad accettarla.

Poco dopo, a soli quindici anni, si trasferisce alla corte di Ferrara, dove viene accolta con sospetto. Suo marito, di dodici anni più anziano di lei, è un enigma: è davvero l'uomo sensibile e comprensivo che le era sembrato per la prima volta, o uno spietato despota che tutti temono? L'unica cosa chiara è ciò che ci si aspetta da lei: che fornisca un erede il prima possibile per garantire la continuità del titolo.

Con la stessa bellezza ed emozione con cui ci ha affascinato in Hamnet, Maggie O'Farrell dimostra ancora una volta il suo impareggiabile talento nello scavare nei recessi del passato in The Married Portrait, un romanzo che reinterpreta dalla finzione un capitolo dell'Italia rinascimentale e racconta la lotta contro il destino di una giovane donna straordinaria.

Il ritratto sposato

Hamnet

Gli uccelli rari e le loro sinergie per implodere il mondo. Perché nelle eccentricità c'è quella verità nuda, senza occultamenti o trompe l'oeil. Una visione di Shakespeare come tratto dal focus principale per tracciare la linea impossibile degli aneddoti, delle esperienze che i capolavori o le guerre possono provocare, secondo l'anima dei protagonisti di ogni scena storica. La tragicommedia per antonomasia vista dall'inquietante sensazione che tutto possa ancora accadere nonostante sia già stato scritto.

Un grande romanzo di Maggie O'Farrell che arriva a segnare questa autrice irlandese come una sorprendente erede di quella letteratura nebbiosa e affascinante della sua isola. Certo, le circostanze particolari dell'autore sono quelle che maggiormente stabiliscono una capacità estatica di relazionarsi sempre da nuove angolazioni. Punti privilegiati dell'osservatore scrittore dove il corso degli eventi sono sempre dilemmi carichi di intensi aromi di addii, grandi cambiamenti, abbandoni o dimissioni.

Agnes, una ragazza particolare che sembra non dover rendere conto a nessuno e che è in grado di creare rimedi misteriosi con semplici combinazioni di piante, è il discorso di Stratford, una piccola città in Inghilterra. Quando incontra un giovane insegnante di latino straordinario quanto lei, si rende presto conto che sono chiamati a formare una famiglia. Ma il suo matrimonio sarà messo a dura prova, prima dai parenti e poi da una disgrazia inaspettata.

Partendo dalla storia della famiglia di Shakespeare, Maggie O'Farrell viaggia tra finzione e realtà per tracciare una ricreazione ipnotica dell'evento che ha ispirato una delle opere letterarie più famose di tutti i tempi. L'autore, lungi dal concentrarsi esclusivamente su eventi noti, rivendica teneramente le figure indimenticabili che abitano i margini della storia e approfondisce le piccole grandi questioni di qualsiasi esistenza: la vita familiare, l'affetto, il dolore e la perdita. Il risultato è un romanzo prodigioso che ha riscosso un enorme successo internazionale e conferma O'Farrell come una delle voci più brillanti della letteratura inglese oggi.

Hamnet
5/5 - (9 voti)

2 commenti su "3 migliori libri di Maggie O'Farrell"

  1. bellissimo romanzo di Maggie, LA PRIMA MANO CHE HA TENUTO LA MIA, mia figlia me l'ha regalato e ora vado a leggere Hamnet. bellissimo narratore

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