I 3 migliori libri di Julián Casanova

Lo storico Julian Casanova è uno dei grandi divulgatori del futuro dell'Europa del XX secolo e con maggiore zelo nella Spagna dello stesso secolo. È vero che il suo focus, diciamo, tende a una storiografia delle rivoluzioni, a quelle convulsioni sociali dei movimenti di base. Ma è che tutto il cambiamento sociale deriva da quella scintilla di cambiamento forzato, dall'assalto al potere quando i potenti ricchi fanno dell'abuso la norma.

Il punto è che le rivolte non sempre riescono. A volte repubbliche e assalti erano nei tentativi e come risposta è arrivata più repressione. Ma la storia delle sconfitte serve anche a mantenere vivo il ricordo, appunto, che le ingiustizie si combattono. Julián Casanova salva e diffonde con tanto appeal da essere un autore di best-seller senza affrontare la fiction storica con cui altri autori della sua generazione, come Jose Luis CorralRaggiungono tutti i tipi di lettori. Lettori più vicini al set narrativo ibrido tipico delle grandi fiction storiche. Queste basi perfettamente documentate accompagnate dall'intrastoria capace di ambientare maggiormente la scena nei fatti.

Ma basta Casanova e basta con il suo gusto per il saggio e la cronaca di base storica. Perché la storia stessa è emozionante non appena viene graffiata e figuriamoci quando qualcuno come Julián Casanova attraversa il derma dei fatti e ci immerge nel torrente degli eventi più trascendenti.

I 3 migliori libri consigliati di Julián Casanova

Una violenza selvaggia

Non di rado si sente dire che le manifestazioni di oggi sembrano improntate allo stesso schema, condotte e replicate da chissà quali interessi nascosti. Forse, forse ..., e poi la cosa sarebbe arrivata a lungo ...

Un nuovo approccio alle ricorrenti e talvolta continue manifestazioni di violenza che, dal terrorismo anarchico alle guerre di successione in Jugoslavia, hanno segnato con sangue e fuoco la storia del XX secolo europeo. In esso spiccano la violenza coloniale, la pulizia etnica, il genocidio, la guerra e la violenza sessuale, dove carnefici, assassini e stupratori crearono i propri rituali di tortura e morte, praticati individualmente o in gruppo, visti da molti altri, vittime, testimoni e apprendisti di criminali.

Sono molteplici le storie che si sovrappongono e si intersecano tra loro, dalla Spagna alla Russia, dal Baltico al Mediterraneo, per scoprire la logica della violenza. E nella narrazione spiccano come fili conduttori l'ideologia della razza e della nazione, i momenti di crisi generati da guerre e rivoluzioni, i progetti di utopie totalizzanti. Un secolo di violenza selvaggia, con cicatrici visibili o nascoste di massacri e distruzioni. Un passato reso presente, ricordato, dimenticato, affrontato, rimosso.

Una violenza selvaggia

Spagna spaccata in due

La Spagna è stata divisa in due dal 1936 per molte fantasie arrapate. La cosa si risolverebbe facilmente se il tricolore rinunciasse al proprio colore e lo scudo desse lo spazio del proprio scudo. Una sola bandiera rossa, gialla e rossa e tutto è sistemato. Ma il conflitto alimenta ei debiti servono non solo a riscuoterli ma ad appesantire ogni possibilità di riconciliazione.

La bibliografia recente sulla storia della guerra civile spagnola è costituita soprattutto da opere specializzate per ricercatori. Mancano oggi sintesi accessibili che possano svolgere il ruolo che libri come Gabriel Jackson o Hugh Thomas hanno svolto a loro tempo, avvicinando al lettore medio lo stato attuale delle conoscenze, tanto più urgente dopo qualche decennio di quale ricerca ha apportato nuove certezze e ha sfatato vecchi miti.

Nessuno più adatto a svolgere questo compito del professor Julián Casanova, professore all'Università di Saragozza, autore di una grande panoramica del tempo –Repubblica e guerra civile- e di studi di altrettanto valore come De la calle al Frente, El Past Nascosto, La Chiesa di Franco o l'Europa contro l'Europa, 1914-1945. Il tuo nuovo "racconto" soddisferà senza dubbio i tanti lettori dei tuoi libri.

Spagna spaccata in due

Europa contro Europa, 1914-1945

I conflitti non si creano né si distruggono, si trasformano solo, cambiano luogo. Oggi le guerre sono altrove. Ma il XX secolo è stata l'era delle guerre in Europa. Passarono vent'anni dalla Grande Guerra alla Seconda Guerra Mondiale. In ogni grande conflitto, l'Europa è stata immersa nell'oscurità delle bombe per cinque decenni... Quello era senza dubbio un altro mondo in cui tutti gli europei avevano un nemico da uccidere.

La prima guerra mondiale, che ha deciso con la forza le sorti dell'Europa, dopo decenni di primato della politica e della diplomazia, è stata considerata da molti storici come la vera linea di demarcazione della storia europea del XX secolo, la rottura traumatica con le politiche allora dominanti.

Comunismo e fascismo, usciti da quella guerra, divennero prima alternative e poi poli di attrazione per intellettuali, veicoli per la politica di massa, focolai di nuovi leader che, spuntando dal nulla, partendo da fuori il vecchio ordine monarchico e imperiale, proponevano rotture radicali con il passato.

La distruzione e i milioni di morti che la prima guerra mondiale ha causato, i cambiamenti dei confini, l'impatto della rivoluzione russa e i problemi di adattamento di milioni di ex combattenti, soprattutto nei paesi sconfitti, sono all'origine delle violenze e la cultura del confronto che si era insediata in molte delle società di quel periodo travagliato.

Questo libro esamina in dettaglio, combinando narrativa e analisi, la rivoluzione russa e l'ascesa dei fascismi, le battute d'arresto democratiche e le avanzate autoritarie, la cultura del confronto e le conseguenze che tutto ciò ebbe per un continente finito nel 1945 distrutto e spezzato in mille pezzi.

Europa contro Europa, 1914-1945
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