I 3 migliori libri di Claudio Magris

Tra gli autori italiani più veterani e riconosciuti, spicca a Claudio Magri È diventato uno scrittore e dietro a tutto, con quella licenza che l'età conferisce a chi ha giocato i quarti in ogni tipo di battaglia.

In assenza di Andrea Camilleri Essendo diventato un'autorità totale nel campo della narrativa italiana, Magris colma il vuoto anche se non partecipa allo stesso genere. Perché il problema in letteratura è che si intende ancora che più è vecchio, più è saggio, come in passato era al potere...

Quindi guardare la bibliografia di Magris è già un atto di riverenza. A maggior ragione quando si scopre che i suoi aspetti di finzione e di saggistica convergono regolarmente come tributari che si alimentano a vicenda, componendo un canale di letteratura e verità, di estetica formale ma anche di impegno.

Magris è uno di quegli autori che alternano le sue opere come terreno necessario ad altra letteratura più frugale nei contenuti e fugace nel supporto.

I 3 migliori romanzi consigliati di Claudio Magris

Il Danubio

A volte mi sembra che gli scrittori stagionati di un'altra epoca differiscano un abisso dai nuovi autori che stanno emergendo. Non è per sminuire temi o risorse, intendo più sul ritmo, sulla cadenza.

Succede soprattutto con ragazzi come Jose Luis Sampedro, Javier Marías o lo stesso Magris. Sono tutti scrittori disposti a raccontarvi la loro storia. Che puoi immaginare seduti tranquillamente alla loro scrivania, sapendo di avere tutto il tempo del mondo. Più che altro perché il falso senso di controllo sul tempo ha molto a che fare con il non cedere alle mutilanti distrazioni tecnologiche e alla loro frenesia di routine.

"Il Danubio", che è stato definito "un meraviglioso viaggio nel tempo e nello spazio", si riallaccia al "tourisme éclairé" di uno Stendhal o di uno Chateaubriand, e inaugura un nuovo genere, a metà tra il romanzo e il saggio, il diario e autobiografia, storia culturale e diario di viaggio.

Nelle parole del suo autore, il libro è "una specie di romanzo sommerso: scrivo della civiltà danubiana, ma anche dell'occhio che la osserva", ed è stato scritto "con la sensazione di scrivere la mia autobiografia". Paesaggi, passioni, incontri, riflessioni: "Il Danubio" è così il racconto di un "viaggio sentimentale" alla maniera di Sterne, in cui il narratore percorre l'antico fiume dalle sue sorgenti al Mar Nero, attraversando Germania, Austria, Ungheria , Cecoslovacchia, Jugoslavia, Romania, Bulgaria viaggiando allo stesso tempo attraverso la vita stessa e le stagioni di una cultura contemporanea, le sue certezze, le sue speranze e le sue preoccupazioni.

Un viaggio che ricostruisce in forma di mosaico, attraverso i luoghi visitati e interrogati, la civiltà dell'Europa centrale, con l'incommensurabile varietà dei suoi popoli e delle sue culture, cogliendole nei segni della grande Storia e nelle tracce minime ed effimere di vita quotidiana, e individuandone le nervature precise: la presenza tedesca, il peso delle minoranze etniche e delle culture emarginate, l'impronta lasciata dai turchi, l'attuale presenza ebraica.

Il Danubio

microcosmos

Succede nel primo anno di vita di ogni scrittore che inizia a scrivere un racconto. La teoria dei microcosmi si apprende rapidamente e necessariamente. Qualcosa del genere, più uno è capace di mettere un cosmo nella bottiglia di una storia chiusa, più sarà capace di rendere il suo romanzo o la sua storia qualcosa di trascendentale o almeno piacevole da leggere.

Il punto è essere abbastanza furbi per farlo. Magris fa un esercizio di oreficeria narrativa in quest'opera, dimostrando che anche dal più piccolo, dall'angolo più lontano del mondo, le essenze di tutta l'umanità possono finire per risvegliarsi.

Se Il Danubio copriva una vasta area geografica e storica, Microcosmos, insignito del Premio Strega per il romanzo, funge da guida alla scoperta di luoghi sempre più ridotti.

Dalla descrizione del paesaggio, anche nei suoi dettagli più impercettibili, dal racconto di esistenze minime, di destini, di passioni, di vicissitudini comiche o tragiche, emerge una narrazione erratica e fluttuante, come la corrente di un fiume.

Ciascuno di quei mondi che si riflettono e si integrano nella parabola di un'esistenza vive nella presenza simultanea del presente e del passato. Gli uomini sono i protagonisti, ma anche gli animali, le pietre e le onde, la neve e la sabbia, i confini, la presenza di una persona cara, un'inflessione di voce o un gesto forse inconsapevole...

microcosmos

Istantanee

Lo scrittore vocazionale si nutre di istantanee, di quei lampi di vita che si immortalano in un gesto, in una frase o in una breve frase capace di contenere l'intero significato di un gesto.

Il lettore troverà qui brevi testi capaci di catturare ciò che tende a scivolare tra le dita, di ritrarre il comportamento umano con intuito e acidità, di osservare il mondo con una sofisticata miscela di umorismo, malinconia, gentilezza e saggezza.

Il risultato è un bouquet di deliziose miniature con temi, personaggi e situazioni variegate: la città di Trieste; un episodio comico vissuto alla Leo Castelli Gallery di New York che illustra le imposture dell'arte d'avanguardia; il modo ridicolo con cui Thomas Mann scopre l'inizio della seconda guerra mondiale; editori che impongono il lieto fine agli autori che pubblicano; la ragione segreta per cui una lezione altamente erudita e potenzialmente intorpidita viene stipata fino a traboccare; congressi culturali e sesso; la solitudine delle coppie...

Istantanee
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